Esistono tante leggende e curiosità legate al Goji, per esempio…
Lo sapevi che….?
L’arbusto dai piccoli frutti rossi si chiama Lycium Barbarum. Il nome Goji venne coniato per la prima volta, solo nel 1973, da un botanico nord americano, Bradley Dobos.
Lo sapevi che…?
Per coniare il nome “Goji” si è presa ispirazione dal nome d’origine con il quale veniva identificato questo arbusto nei dialetti himalayani : “gǒuqǐ”.
Lo sapevi che…?
L’utilizzo dei Lycium, compreso il Lycium barbarium, è stato molto diffuso nell’antichità. Possiamo trovare bacche di goji che crescono spontaneamente come arbusti nel trentino, friuli e veneto. Tanto è vero che esiste un nome italiano preciso per questa pianta: “santa spina di barberia”. Il Lycium barbarium cresce in Europa tranquillamente, e a Berlino tale bacca cresce selvaggia, e l’arbusto da cui proviene è usato spesso come barriera anti vento.
Lo sapevi che…?
Esistono due tipi di Lycium, il Lycium Barbarum e il Lycium Chinense. Le due varietà vengono spesso confuse. Tutte e due producono bacche ma quelle comunemente usate da noi appartengono alla specie Lycium Barbarum
Lo sapevi che…?
La pianta di Goji venne introdotta in Europa dal Duca di Argyll nel 1730 e venne utilizzata per formare siepi soprattutto nelle zone costiere del Regno Unito.
Lo sapevi che…?
Nel 2600 a.C. fu l’imperatore Chen Nung a rendere famose le bacche di Goji, diffondendo loro virtù in tutto l’Oriente, con le seguenti parole: “Le bacche di Goji nutrono e rinforzano il corpo donando forza e vitalità, aiutano il flusso dei liquidi corporei, calmano lo spirito, rinfrescano e rigenerano la pelle e gli occhi”
Leggende 1
Durante la dinastia Tang (618-907 dC), una carovana sulla via della seta si fermò per un periodo di riposo in una locanda e notò una giovane signora rimproverare e frustare un vecchio. Un mercante si avvicinò e chiese alla ragazza: “Per quale motivo stai aggredendo e abusando di questa persona anziana?” La donna rispose: “Sto disciplinando il mio pronipote. Non è ‘affar tuo.” Tutti quelli che assistettero alla scena rimasero scioccati dalla sua risposta. Ulteriori indagini hanno rivelato che la signora aveva più di trecento anni! L’anziano è stato punito perché ha rifiutato di prendere un tipo di erba, cominciando ad invecchiare. Stupito dalla magia delle erbe, il mercante si inchinò alla signora con rispetto e chiese: “Posso essere così audace da chiedere alla signora che tipo di erba magica prende?” La donna rispose: “Questa erba ha cinque nomi. Si prende una parte diversa della pianta ogni stagione. In primavera si prendono le sue foglie, che sono conosciute come l’erba dell’essenza del cielo. In estate si prendono i suoi fiori, che sono conosciuti come l’erba della longevità. In autunno si prendono i suoi frutti, che sono conosciuti come Goji. In inverno si prende la corteccia delle sue radici, che è conosciuta come la pelle e le ossa della terra, o il bastone delle divinità. Prendendo queste quattro parti nelle quattro stagioni rispettivamente, avrete una vita lunga come il cielo e la terra. “
Leggenda 2
C’è un’altra mezza leggenda, molto più moderna, venuta alla ribalta in occidente durante gli anni 30, quando il New York Times riportò la notizia di un uomo morto in Cina nel 1929 alla tenera età di 256 anni. La storia ha dell’incredibile. Infatti, secondo la leggenda, Li ha sepolto 23 mogli ed ha avuto 180 discendenti. Nonostante la sua lunga vita, le mogli sono state con lui per una media di 11 anni. Probabilmente egli non fu capace di trasmettere loro i segreti della lunga vita, o meglio non ha voluto, preferendo cambiare moglie il più spesso possibile. In ogni caso, Li asseriva di avere 174 anni, ma un professore della Minkuo University col nome di Wu Chung-chien, trovò dei registri che dimostravano che Li era nato nel 1677, senza contare gli auguri del governatore ai suoi 150 e 200 anni. Il suo segreto? “un cuore calmo, sedersi come una tartaruga e dormire come una cane” fu la sua risposta. In realtà Li era un esperto Martial Artist, praticante di Qi-qong, stratega militare e abilissimo erbalista e mangiava tutti i giorni una zuppa a base di bacche di goji. Non sapremo mai la verità, dato che i registri cinesi, se pur efficienti, hanno sempre fatto fatica a registrare i miliardi di persone che vivono in Cina, di cui molte con gli stessi nomi, riducendo l’affidabilità dei registri stessi.