//Goldjobit, la dieta dei popoli del mare nostrum e la salvaguardia della salute

Goldjobit, la dieta dei popoli del mare nostrum e la salvaguardia della salute

Scrive Eric Schlosser, giornalista e saggista statunitense:

“La dieta di una nazione può rivelare più della sua arte o della sua letteratura”.

Goldjobit focalizza la sua attenzione principalmente sul mangiare sano, sui cibi nutrienti e su una alimentazione equilibrata che apporti all’organismo umano il benessere necessario ad affrontare la vita. I cibi Made in Italy sono senz’altro l’emblema di uno stile di vita corretto. Non tutti però sanno che proprio il 2018, anno del lancio di ufficiale di Goldjobit, è stato proclamato anno nazionale del Cibo italiano.

L’iniziativa è stata promossa dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e dal Ministero dei Beni e Attività Culturali, ed è volta alla scoperta ed alla promozione dei prodotti agroalimentari ed enogastronomici italiani in Italia e nel Mondo. L’obiettivo è puntare sulla valorizzazione dei riconoscimenti Unesco legati al cibo che non si esauriscono solo con la proclamazione della la Dieta Mediterranea come patrimonio immateriale dell’umanità, avvenuta nel 2010, ma spaziano fino ad arrivare alla valorizzazione di cibi, colture e zone geografiche come per esempio la vite ad alberello di Pantelleria, i paesaggi della Langhe Roero e Monferrato, Parma come città creativa della gastronomia e l’Arte del pizzaiolo napoletano.

La dieta dei popoli del mare nostrum è più di un semplice regime alimentare perché essa costituisce la culla di antiche tradizioni, di costumi e valori, della una cultura della convivialità risalente addirittura ai tempi della Magna Grecia.

La dieta mediterranea è un modello alimentare sano ed equilibrato, in grado di apportare all’organismo salute e benessere.  La parola “dieta” deriva dal greco e significa “modo di vivere”: Goldjobit vuole proprio proporre e diffondere un modo di vivere corretto e sano che parte principalmente dalla scelta dei cibi che portiamo in tavola e di cui ci nutriamo.

La Dieta Mediterranea è una dieta per tutti, adatta a qualsiasi età! Quasi tutti gli studi fatti su questo regime alimentare hanno dimostrato che essa incide sul mantenere un buono stato di salute a livello generale: riduce infatti l’incidenza di cancro al colon, di neoplasia mammaria, del diabete, dell’infarto, dell’arteriosclerosi e dell’ipertensione. Contrasta anche l’insorgere delle malattie digestive e inibisce la sindrome metabolica – che è una delle principali cause della comparsa di malattie cardiovascolari. È emerso che le persone che seguono una dieta che si basa sul modello mediterraneo hanno il 20% in più di probabilità di vivere più a lungo, mediamente di due, tre anni rispetto a coloro che invece si nutrono prevalentemente di carne e proteine.

La dieta mediterranea si basa sul consumo di alimenti semplici, di origine vegetale e i suoi ingredienti principali sono olio extravergine di oliva, cereali, frutta e verdura, moderate quantità di carne e pesce, prodotti lattiero-caseari e tante spezie, una giusta dose di vino e di dolce, perchè un’alimentazione completa deve includere tutto ma nella giusta misura.  Inoltre, alle buone abitudini a tavola affianca anche una regolare attività fisica.

L’osservazione degli alimenti di base che compongono la dieta mediterranea ci mostra come questi cibi siano strettamente connessi e incardinati nella storia e nelle tradizioni dei popoli del bacino del mediterraneo.

Ma quali sono gli alimenti di base della dieta Mediterranea?

L’olio extravergine di oliva innanzitutto, che è la potenziale base di qualunque piatto della dieta mediterranea: la pianta dell’olivo era presente nelle zone del Mar Mediterraneo già prima della comparsa dell’uomo su queste terre e ciò è dimostrato dalla presenza di fossili di olivo spontaneo.  La coltivazione della pianta di olivo è iniziata in Siria e a Creta e venne successivamente diffusa dai Fenici su tutte le coste del Mediterraneo, dall’Africa al Sud Europa. I Greci poi resero popolare la coltivazione, e i Romani la integrarono totalmente nel proprio sistema economico e addirittura, durante l’egemonia romana, venne coltivata in tutti i territori conquistati. L’olio di oliva è diventato, oggi, l’alimento grasso di base della Dieta Mediterranea: i grassi che fornisce hanno effetti benefici sull’organismo perché controllano il rischio cardiovascolare. E’ importante sapere che l’olio di oliva è l’unico degli alimenti grassi che deriva da un frutto e per questo possiede proprietà salutistiche e gastronomiche particolari.  L’olio extravergine d’oliva è costituito da una molecola grassa che contiene acido oleico in larga percentuale. Le sue caratteristiche fanno sì che l’olio d’oliva sia ben digeribile, favorisca l’assorbimento del calcio e l’accrescimento delle ossa lunghe ed abbia un impatto benefico sul nostro organismo in linea generale. Inoltre i polifenoli contenuti nell’olio extravergine di oliva hanno una spiccata qualità antiossidante perché contrastano lo stress ossidativo del corpo umano dovuto ai radicali liberi che provoca invecchiamento e malattie. L’olio d’oliva è un antinfiammatorio e previene le malattie cardiovascolari e l’arteriosclerosi.

Mais, cereali, frutta e verdura sono alimenti imprescindibili nella dieta mediterranea e anche il loro consumo per i popoli del mare nostrum affonda le proprie radici nella notte dei tempi, a dimostrazione del fatto che nella dieta mediterranea cibo, cultura e tradizioni sono indissolubilmente legati.

Il Frumento, che attualmente è uno dei cereali più utilizzati nell’alimentazione moderna, già circa 10.000 anni fa rappresentava un alimento fondamentale delle tribù di cacciatori-raccoglitori in Medioriente. Erano più che altro tribù nomadi che a poco a poco iniziarono a stanziarsi radicalmente in alcuni luoghi e a creare villaggi proprio per iniziare a coltivare stabilmente questo alimento. Il Mais invece fu scoperto molto più tardi, e precisamente, dopo le spedizioni di Colombo nel Nuovo Mondo nel 1492. Il Mais si è poi diffuso rapidamente in tutto il mondo.

Oggi i derivati di frumento e mais come pane e pasta sono parte integrante della Dieta Mediterranea. Già 8000-9000 anni fa, il fabbisogno alimentare dei paesi del mediterraneo era soddisfatto per il 60-70% da alimenti derivanti dai cereali. Il grano duro è un elemento che accomuna tutte le popolazioni del Mediterraneo perché è la materia prima di alimenti come pasta, pane, cous-cous. La pasta negli ultimi cento anni si è diffusa a livello mondiale. L’Italia produce circa 3 milioni di tonnellate di pasta all’anno e quasi la metà viene esportata.

Frutta e Verdura, ovviamente, ricoprono un ruolo primario nella dieta mediterranea. Le patate vennero introdotte in Europa verso la metà del 1500 ma varietà primitive di esse venivano coltivate già circa 5000 anni fa sulle Ande. Anche il pomodoro è originario delle Ande e giunse in Europa solo all’inizio del sedicesimo secolo dopo le spedizioni di Colombo. Tra i frutti più caratteristici di questo regime alimentare troviamo per esempio il limone: originario dell’India, arrivò in Italia già nel II secolo dopo Cristo, ma la coltivazione su larga scala venne diffusa dagli Arabi nel bacino del Mediterraneo tra il 1100 e il 1200. L’arancio invece ha origine in Cina, Indocina e Sud Est asiatico, ma si diffuse nel bacino del Mediterraneo già in tempi remoti. Venne introdotto in America da Cristoforo Colombo. Altro cibo della Dieta Mediterranea è la mandorla: proveniente dall’Asia Minore, si diffuse in tutto il Mediterraneo già in tempi antichi, essendo naturale compagni dell’olivo nelle coltivazioni. Mandorle e noci erano parte dell’alimentazione di egiziani, greci e romani. L’imperatore Carlo Magno contribuì alla diffusione delle mandorle in tutta Europa, promuovendone le qualità nutrizionali, stimolanti e curative. Le mandorle contengono proteine che completano l’apporto aminoacidico della nostra alimentazione. Si dovrebbero consumare circa 15-20 grammi al giorno di mandorle o frutta secca in generale. Le mandorle forniscono un apporto calorico di 500-600 kcal per 100 grammi, che le rende una fonte di energia importante.

Frutta e ortaggi oggi occupano un posto di rilievo nella Dieta Mediterranea perché questa si caratterizza in particolare per il consumo di alimenti di origine vegetale come per esempio la verdura a foglie di stagione condita con olio d’oliva.

Il consumo di frutta e ortaggi, che contengono molta acqua, garantisce l’apporto di sostanze nutrienti come vitamine e minerali. Anche la frutta secca è parte integrante della Dieta Mediterranea.

Altra componente di fondamentale rilievo nella dieta mediterranea è il vino il cui potere curativo era già stimato da Ippocrate nel IV secolo avanti Cristo e anche dai Romani come bevanda nutriente, antipiretica, purgante e diuretica oltre che come unguento per curare le ferite. E’ infatti una bevanda storica nel bacino del Mediterraneo. Pur essendo materia di ampio dibattito, la scienza ha riconosciuto alcuni effetti benefici del vino sulla salute umana poiché alcuni composti polifenolici, presenti in modo particolare nel vino rosso, sono ritenuti almeno in parte responsabili della riduzione del rischio cardiovascolare.

Fu Ancel Keys, biologo e fisiologo statunitense, che coniò la locuzione “dieta mediterranea”, conferendo a tale termine dignità scientifica e culturale. Studiò le abitudini alimentari delle popolazioni dell’Italia meridionale approfondendo, in particolare, la relazione fra l’alimentazione e le malattie cardiovascolari. Soggiornò per un periodo in un comune del Cilento, a Pioppi, una frazione di Pollica, dedicandosi allo studio sul campo degli effetti benefici della dieta locale sulla salute della popolazione. Evidenziò come l’insieme delle abitudini alimentari adottate dalla popolazione del luogo potesse addirittura essere codificata e chiamata appunto “Dieta Mediterranea”: il termine stava a significare che le abitudini delle popolazioni del sud Italia avevano caratteristiche simili alle diete degli altri popoli mediterranei e tutte, concludeva Keys, avevano un effetto benefico sulla salute umana, fattore invece assente in altre diete regionali del mondo occidentale.

11 marzo 2018|Blog|