L’UNESCO è l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, che ha il compito di identificare e salvaguardare i prodotti culturali o naturali eccezionali attraverso la compilazione e l’aggiornamento di una lista di patrimoni presenti nel mondo, che rappresentano le più alte espressioni della cultura umana.
L’Italia detiene numerosissimi siti inclusi nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, e possiede tre elementi di patrimonio intangibile, vale a dire di tradizioni culturali, tramandate per via orale o scritta, uniche al mondo per ricchezza e valore. Una di queste è proprio la Dieta Mediterranea.
Il 16 Novembre del 2010, il Comitato Intergovernativo dell’UNESCO riunito a Nairobi, in Kenya, ha proclamato la Dieta Mediterranea Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, individuando l’Italia, la Grecia, il Marocco, la Spagna e successivamente Cipro, Portogallo e Croazia, tra le nazioni che la custodiscono e la rappresentano http://www.unesco.org/culture/ich/en/RL/00394
Questo riconoscimento è stato fondamentale per lo sviluppo della Dieta stessa, perché ha dimostrato e dimostra l’importanza della Dieta nella vita delle popolazioni Mediterranee e il suo potenziale impatto sulla vita e la salute delle popolazioni di tutto il mondo.
Goldjobit si propone come obiettivo quello diffondere la Dieta Mediterranea, già ampiamente conosciuta, in ogni angolo del mondo, anche il più remoto, e ciò, non con la presunzione di sostituire o prevaricare le altre culture ma con il fine di affiancarle, per informare circa la salubrità di questo modello alimentare. Oltre ad essere di forte impatto sull’organismo umano, la dieta mediterranea, per i suoi effetti positivi sulla sfera sociale, economica ed ambientale, è considerata una dieta sostenibile perché oltre ad essere salutare per le persone lo è anche per l’ambiente.
Alcuni studi hanno dimostrato che, in media, che per ottenere 100 calorie, la dieta mediterranea provoca un impatto ambientale di circa il 60 % inferiore rispetto ad una alimentazione di tipo nordeuropeo o nordamericano, basata in misura maggiore su carni e grassi animali, piuttosto che su vegetali e cereali.
Come si traduce in altri termini la sostenibilità ambientale della dieta mediterranea?
Ovviamente dall’impatto e dai benefici che essa ha sull’ambiente circostante!
I benefici ambientali sono in primo piano: la dieta mediterranea prevede l’impiego esclusivamente di risorse naturali. E’ previsto infatti un elevato consumo di cereali, frutta, verdura e legumi e questi, per essere prodotti, prevedono solo l’impiego di risorse naturali e cioè suolo e acqua e di emissioni di gas serra meno intensivo rispetto ad un modello alimentare basato sul consumo di carni e grassi animali. La dieta mediterranea prevede inoltre il consumo degli alimenti rispettando la stagionalità degli stessi e questo si traduce in una riduzione delle coltivazioni in serra e dei relativi impatti ambientali, così come dell’approvvigionamento e dei costi di trasporto da paesi lontani. Questo regime alimentare rispetta inoltre, il territorio e la biodiversità, attraverso semine diverse in ogni area e rotazione delle colture, al fine di garantire anche la sicurezza alimentare. Un’altra caratteristica della dieta mediterranea è sicuramente anche la frugalità, perché è una tipologia di dieta che prevede porzioni moderate e consumo di alimenti integrali e freschi, poco trasformati. Sia le quantità consumate che le minori trasformazioni subite dagli alimenti contribuiscono a ridurre l’impatto ambientale.
In secondo luogo, ma non meno importanti, sono i benefici sociali della dieta mediterranea, in primis, l’impatto di questo regime alimentare sulla salute: la dieta mediterranea, unita all’attività fisica, aiuta a prevenire le malattie cardiovascolari, il diabete e alcuni tipi di tumore (colon retto, mammella, prostata, pancreas, endometrio). Inoltre, l’assunzione di cibi freschi e integrali permette una maggiore disponibilità e utilizzo di micronutrienti e antiossidanti. Questo regime alimentare, inoltre, incide profondamente e rafforza l’identità dei popoli del bacino del Mediterraneo poiché essa è espressione dell’intero sistema storico e culturale di questi luoghi. Si tratta di una tradizione alimentare millenaria che si tramanda di generazione in generazione. La dieta mediterranea promuove anche una maggiore consapevolezza alimentare e legame col territorio, la conoscenza della stagionalità, biodiversità e naturalità degli alimenti. A livello sociale, l’elemento di forte impatto che caratterizza questo modello alimentare è assolutamente da ricercarsi nella convivialità: la dieta mediterranea promuove l’interazione sociale perchè i pasti consumati in comune accompagnati da un buon vino e le chiacchierate intorno a lunghe tavolate sono la pietra miliare delle feste e delle nostre tradizioni sociali.
Da non trascurare sono poi i benefici economici di questa dieta: il rispetto delle abitudini di questo modello alimentare migliorerebbe lo stato di salute della popolazione con conseguente potenziale diminuzione della spesa sanitaria nazionale ma anche la spesa delle famiglie ne beneficerebbe perché privilegiando alimenti di stagione, prevalentemente cereali e vegetali, diminuisce il costo della spesa per gli alimenti. La diffusione della dieta mediterranea, inoltre, gioverebbe alla valorizzazione delle aziende: l’aumento della domanda commerciale dei prodotti naturali come frutta, verdura, cereali, legumi e dei loro derivati come olio, vino, pasta, pane, crea sicuramente reddito e occupazione per le aziende delle regioni mediterranee. Da non trascurare infine la valorizzazione del territorio: la diffusione della dieta mediterranea valorizza l’offerta dei nostri territori in termini agricoli, gastronomici e vinicoli e contribuisce ad attrarre turisti.