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Innovazioni

Sosteneva Ludwig Feuerbach che “L’ uomo è ciò che mangia”: ciò di cui si nutre ciascuno di noi contribuisce a delineare la nostra identità personale, sociale e culturale.

Il lancio ufficiale di Goldjobit, nell’anno 2018, è solo la punta di un grande iceberg.

Il fondatore di Goldjobit in realtà inizia le sue ricerche nel campo della nutrizione e degli alimenti già nell’anno 2013 pertanto il bagaglio di esperienze accumulato non è di poco conto. Importante è l’attenzione che Goldjobit ha posto sin dall’inizio sulla interazione esistenze tra innovazione tecnologica e cibo, che si traduce, in altri termini, nella possibilità di modelli innovativi di business nel settore alimentare. Sono tanti i progetti che negli ultimi anni sono riusciti a concretizzarsi e a conquistare uno spazio importante nel mondo alimentare. Goldjobit, mediante le ricerche messe in campo negli ultimi anni ha compreso come il mondo del cibo sia strettamente legato ad altri settori e che oggi l’interazione tra questi settori non può più essere trascurata ma anzi deve essere incentivata al fine di fornire alle persone cibi nutrienti e sani.

Settori che sembravano essere, per origine e tradizione, diametralmente opposti, oggi s’incontrano e percorrono la stessa strada.

Il rapporto tra cibo e digitalizzazione, per esempio, diventa sempre più stretto al punto che le vendite on line di cibo superano quelle dei venditori tradizionali. Sono state sviluppate numerose applicazioni che oltre ad offrire la possibilità di cercare ristoranti offrono anche servizi relativi alla ricerca di cibi particolari. Viviamo nell’era dei cibi biologici e ricercati ma i ritmi frenetici della vita quotidiana spesso ci impediscono di dedicare tanto tempo alla cucina o alla scelta dei cibi. Secondo alcuni studi l’e-commerce di food & beverage è ancora poco sviluppato in Italia perchè rappresenta solo lo 0,35% del totale delle vendite alimentari, per un valore di 570 milioni di euro, contro un valore globale di 3,5 miliardi che ne rappresenta il target potenziale. Cogliendo però adeguatamente le opportunità offerte dal digitale, il nostro Paese potrebbe diventare un vero e proprio leader perchè il cibo made in Italy è ai primi posti nei desideri dei consumatori mondiali ed è dunque necessario mettere in campo strategie mirate identificando i mercati dove la digitalizzazione cresce.

La digitalizzazione nel settore alimentare è comunque già ampiamente iniziata: la voglia di testare cibi nuovi e di condividere i pasti con gli amici è stata la chiave di successo delle formule delivery food e take away che sono state di ispirazione per la creazione e la diffusione di moltissime app.

Sono poi state studiate e realizzate tecnologie informatiche molto più complesse che studiano i cibi. In California ad esempio è stata realizzata una tecnologia che utilizza dei visori iperspettrali attraverso i quali si ottengono informazioni relative alla freschezza del prodotto che si sta guardando. L’elemento principale utilizzato dai visori è la luce. La digitalizzazione è anche arrivata nel sistema agroalimentare: agricoltura e industria alimentare infatti investono in nuove tecnologie che spaziano dai sensori nei terreni ai collegamenti a satelliti, dalla produzione con macchinari computerizzati. Le tecnologie su cui si investe sono quelle legate al ciclo produttivo e all’ottimizzazione dei processi di trasformazione.