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Storia

Il mio sogno è iniziato nel 2013, o forse è meglio dire che quell’anno ho iniziato a realizzare il mio sogno di sempre… e siccome i sogni sono fatti per le persone coraggiose, per tutti gli altri ci sono i cassetti, io ho realizzato Goldjobit. Ho creduto in questo progetto e mi sono identificato in esso. L’ho pensato per la gente come me, per la gente che lavora, per chi crede ancora che le cose possono cambiare con la volontà e la voglia di fare senza accettare passivamente la realtà che ci circonda. Desidero che questo sogno diventi comune e poiché voglio fortemente che sia di tutti, io non assumerò nessun ruolo di privilegio, ma come voi inizierò il percorso come l’ultimo degli iscritti, dal nulla, per dimostrare che insieme si può arrivare in alto. Una celebre frase di Nietzsche recita così:
“Quanto manca alla vetta? Tu sali e non pensarci”… e allora zaino in spalla e iniziamo la scalata, perché il sogno è lì, basta raggiungerlo.
Non rinunciare mai ai tuoi sogni, perché è non vivendoli che diventano impossibili. Mr. Jobit!

Biografia fondatore:

Goldjobit nasce da un’idea innovativa e rivoluzionaria del suo fondatore Michele Di Stasi.

Nato da genitori italiani è il secondogenito di una famiglia composta da quattro persone. Ben presto si trova a fare i conti con una realtà abbastanza dura perché il padre lascia la famiglia quando lui aveva solo 14 anni e la sorella maggiore 17. La mamma quindi si trova a dover gestire, da sola, due adolescenti con poche risorse economiche. All’età di 18 anni resta completamente da solo perché anche la mamma e la sorella, per sopraggiunte difficoltà economiche, decidono di trasferirsi. Michele inizia a lavorare molto presto, prima con lavoretti vari e successivamente si specializza come barman, anche per pagarsi gli studi universitari. Dopo gli studi universitari decide di aprire una propria impresa.

Negli anni successivi la mamma si ammala e lui va a spesso a trovarla per starle vicino. In una di queste occasioni, avviene un fatto apparentemente insignificante che sarà invece cruciale per la nascita, anni dopo, di Goldjobit: una mattina, mentre faceva colazione in cucina, Michele vede sua madre mettere piccoli frutti rossi all’interno di una tazzina di caffè vuota. Incuriosito chiede spiegazioni e lei gli racconta che quelle piccole bacche rosse hanno una storia millenaria che parte da posti lontani, per loro sconosciuti. Lui conosce così, per la prima volta, le bacche di Goji. Sua madre gli spiega che queste bacche vengono chiamate il frutto della longevità e che vengono principalmente dalla Cina, dove per millenni, oltre ad essere utilizzate come cibo, venivano anche impiegate nella medicina tradizionale, poiché annoverate, anche nel più antico testo di farmacoterapia cinese, tra le 120 piante aventi notevoli effetti benefici sulla salute. Lui rimane colpito dal fatto che in una bacca di dimensioni così piccole ci possano essere tante proprietà benefiche. Grazie alle cure mediche e ad uno stile di vita diverso che inizia a seguire, basato su una corretta alimentazione e l’utilizzo di prodotti benefici, la mamma guarisce.

Dopo qualche mese, memore di quanto appreso dalla mamma, Michele decide di avvicinarsi alla civiltà orientale ed inizia ad interagire con culture completamente diverse, approfondendo la conoscenza delle bacche di Goji. Altri viaggi si riveleranno nel tempo fondamentali per la nascita di Goldjobit. In altri paesi, infatti, conosce tipologie di lavoro e modalità di svolgimento di esso che lo colpiscono e ne prende spunto. Durante i suoi viaggi Michele apprende inoltre quanto il Made in Italy sia apprezzato fuori dai confini della nazione, come vero e proprio brand, capace di evocare in ogni dove, la creatività e la qualità tipiche delle eccellenze industriali ed artigianali italiane. Dopo la nascita della sua impresa riesce a riportare la sua famiglia nella propria città.

Il 2013 è un anno fondamentale. Nel gennaio di quell’anno, infatti, decide di mettere insieme le esperienze apprese in quegli anni in diversi settori. Come barman aveva imparato a miscelare sostanze diverse per ottenere prodotti sempre nuovi e da lì nacque la sua idea di provare ad estrarre le sostanze di un prodotto per inserirle in un altro, creando così una miscela nuova. Questa la sua intuizione. Improvvisamente ricordò la tazzina da caffè vuota che sua mamma riempiva con le bacche di Goji, e in quel momento penso: Perché non provare ad inserire le proprietà benefiche delle bacche di Goji all’interno del caffè espresso?

Era appena nato Goldjobit, ma Michele ancora non lo sapeva, perché la strada era in salita.

Nonostante le prime soddisfazioni raggiunte, non ha comunque dimenticato le difficoltà economiche sofferte in passato e allora inizia a pensare… E se quel prodotto che intende realizzare, oltre a costituire fonte di benessere per le persone, diventasse per loro anche fonte di guadagno? Nel frattempo continua a studiare il mondo delle imprese e soprattutto è affascinato dal multilevel marketing, che lo colpisce in modo particolare. Decide di mettere in atto un progetto di grandi dimensioni, combinando insieme la sua idea di prodotto innovativo con un rivoluzionario progetto che investa non solo il mercato ma in primis il mondo del lavoro, un progetto mai conosciuto fino ad oggi, cosi che altre persone non vivano le stesse sofferenze e difficoltà che ha dovuto affrontare lui.

Il fulcro della sua idea è quello di decentralizzare l’attenzione dalle imprese e dirigerla solo ed esclusivamente verso le persone.Questo stravolgimento da lui ideato è volto a consentire a tante famiglie italiane prima, e a tutto il resto del mondo poi, non di entrare in un business ma di fare loro stesse business, senza investimenti ma avendo comunque a disposizione gli strumenti idonei per essere loro stessi impresa. Decide di mettere a punto la realizzazione di prodotti veramente innovativi, con l’aiuto di vari istituti di ricerca e Università, puntando sulla realizzazione di prodotti che siano identificati nel mondo come prodotti italiani. È proprio durante questo percorso di ricerca di Istituti e Università che incontra il Professore Daniele Naviglio, del Dipartimento di Scienze Chimiche della Università Federico II di Napoli. Il Prof. Naviglio, già depositario del brevetto “Naviglio Estrattore”, crede in questa idea e travolto dall’entusiasmo di Michele si appassiona lui stesso al progetto, decidendo di effettuare in prima persona gli studi che possano portare al raggiungimento dell’obiettivo. Mentre il Prof. Naviglio conduce le sue ricerche, Michele parallelamente studia e progetta un rivoluzionario sistema di vendita, tutto volto allo stravolgimento del classico schema “impresa – individuo”.

L’anno 2015 inizia a portare buoni frutti e Michele per realizzare e finanziare il suo progetto e le ricerche, lavora anche la notte. Nel 2016, finalmente, si comprende che le ricerche condotte hanno portato buoni risultati. Michele parte alla volta di Milano, dove si rivolge ad uno studio internazionale di brevetti per esporre quanto realizzato e per valutare la possibilità di depositare un brevetto.

Nell’aprile 2016 viene depositata la domanda di brevetto N. 102016000043607 per invenzione industriale e dopo 8 mesi arriva la risposta positiva dal Ministero dell’Economia e dello sviluppo. Imprese ed imprenditori si interessano al suo progetto, tanto da avanzare proposte economicamente vantaggiose, ma Michele rifiuta perché ormai il suo obiettivo è ben più ampio, sa bene ciò che vuole: non gli basta più aver realizzato un prodotto nuovo, non vuole commercializzarlo per trarne profitto solo per sè stesso. Vuole che tutti traggano beneficio e profitto da quella idea. È allora che, partendo dalle basi del multilevel marketing, sviluppa un modello di distribuzione diretta on line concependo un’idea che cambierà per sempre il modo di intendere il concetto di impresa. Mette insieme una squadra di professori, chimici, matematici, statistici, avvocati, fiscalisti e programmatori che si appassionano al progetto e ognuno, nel suo campo, apporta il proprio contributo, sviluppando un nuovo modello di business chiamato Global Sharing Business in cui le persone sono al centro e non l’impresa. L’idea piace a tutti e Michele ben presto si guadagna il soprannome di Mr. Jobit, ormai anche per gli amici! L’obiettivo di Mr. Jobit è quello di dare la possibilità a tutti di diventare imprenditori come lui, senza dover incorrere nelle difficoltà economiche da lui sofferte. Sa bene che non tutti hanno la possibilità di investire soldi nell’apertura di un’attività e allora crea una possibilità e una modalità di impresa totalmente innovativa che sia accessibile a TUTTI!!!

Il Global Sharing Business consente a tutti gli utenti, di partecipare ampiamente alla gestione della vita aziendale in tutti i settori, dalla scelta delle strategie di marketing, a quella dei prodotti da commercializzare, fino ad arrivare a quella sulla gestione dei fondi e cosa veramente sconvolgente, crea un sistema di trasparenza e un Gold Found che ripartisce ogni anno quegli utili che solitamente rimangono all’azienda per tutti gli utenti semplicemente attivi nel business.

Nell’anno 2018, Mr Jobit lancia ufficialmente Goldjobit in Italia con l’ambizione e la prospettiva concreta di farlo conoscere e crescere in pochi anni in tutto il mondo.

Biografia Daniele Naviglio:

Il Prof. Daniele Naviglio, nasce a Napoli il 31.01.1967. Si Laurea in chimica pura nel 1993, con la tesi di laurea dal titolo: “Messa a punto di metodi analisi dei denaturanti del burro previsti dalla normativa CEE del 20.01.92”. Nel 1994 vince una delle tre borse di studio messe a concorso dal C.N.R. del bando afferente al Comitato Nazionale per le Biotecnologie e la Biologia Molecolare nell’ambito della tematica: “Controllo di qualità dei prodotti alimentari”. Attualmente afferisce presso il Dipartimento di Scienze Chimiche dell’Università degli Studi di Napoli Federico II come ricercatore nel settore scientifico disciplinare della Chimica Analitica.

Nel corso degli anni, ha tenuto, diversi corsi universitari (Chimica analitica, Laboratorio di chimica analitica, Chimica analitica strumentale) in qualità di supplente presso diversi Atenei: presso il Dipartimento di Agraria (Ex Facoltà di Agraria) dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, presso il Dipartimento di Scienze chimiche e biologiche dell’Università degli Studi di Salerno e presso il Dipartimento di Scienze Chimiche della Università degli Studi della Campania (Ex Seconda Università degli Studi di Napoli).

Egli svolge attualmente presso il Dipartimento di Science Chimiche dell’Università degli Studi di Napoli Federico II l’attività di ricerca nel settore dei grassi e degli oli alimentari e si interessa in particolar modo della messa a punto di metodiche analitiche per il controllo della genuinità e la caratterizzazione dei prodotti alimentari a composizione prevalentemente trigliceridica. È esperto conoscitore delle tecniche di analisi chimica classiche e strumentali più innovative come le tecniche cromatografiche e spettroscopiche.

Il Prof. Daniele Naviglio è, inoltre, titolare del brevetto di invenzione industriale dal titolo: “Estrattore rapido solido-liquido dinamico operante ad alte pressioni e basse temperature per l’ottenimento, in tempi ridotti, di soluzioni contenenti sostanze inizialmente presenti in matrici solide”. Il marchio dell’estrattore è stato registrato come Naviglio Estrattore®. Egli è autore e co-autore di circa 100 pubblicazioni tra internazionali e nazionali con 49 pubblicazioni nel catalogo Scopus (h-index=11; citazioni 375 al 29/01/2018). Il prof. Daniele Naviglio è risultato tra i beneficiari del “Fondo per il finanziamento delle attività base di ricerca” (FFABR) per l’anno 2017. Attualmente il professor Daniele Naviglio collabora attivamente al progetto di Goldjobit ed è uno dei responsabili impegnati nella ricerca e sviluppo dei prodotti di Goldjobit.